Le infrastrutture civili possono essere soggette a vari tipi di malfunzionamento, legati a problemi tecnologici, a disastri naturali, ad attacchi intenzionali. La preoccupazione di proteggere le infrastrutture critiche è sempre in aumento.
I paesi europei, nonché l’Unione europea, prendono oggi in considerazione la totalità dei rischi che possono presentarsi. Le minacce alla sicurezza delle infrastrutture critiche nel settore civile (scuole, ospedali, stadi, teatri, cinema multisale, stazioni ferroviarie, aeroportuali, marittime ecc.) ovvero luoghi oggetto di passaggio di grandi masse sono diventati oggi più che mai a rischio. Nei loro confronti vengono sempre più richieste garanzie di massima sicurezza, per scongiurare qualsiasi incidente che potrebbe mettere in pericolo la salute e la sicurezza dei cittadini, ma anche costituire un impatto pericoloso per l’ambiente e l’economia di un paese.
Le azioni di prevenzione e mitigazione si indirizzano alla vulnerabilità delle costruzioni, vista la fragilità del patrimonio edilizio italiano. Il livello di qualità del costruito Italiano degli ultimi cinquant’anni si è rivelato tra quelli più influenzati negativamente in Europa dal degrado per vetustà, e da problemi derivanti da soluzioni costruttive, tecnologiche o materiche.
Alla luce di questo, la normativa ha collocato grande rilevanza nella verifica e nell’adeguamento degli edifici ai rischi reali.
La valutazione dell’idoneità della costruzione sul profilo strutturale e il reale livello di pericolosità a cui è sottoposta, possono ottenersi solo a seguito di uno studio approfondito e specialistico volto ad individuarne i fattori di rischio.
L’attività varia dalla previsione dello stato di danno a seguito di scosse sismiche, alla definizione dei criteri ed all’attuazione di iniziative di prevenzione sismica attraverso la riduzione della vulnerabilità, dal supporto tecnico alle attività di ricostruzione post-sismica, alla valutazione della vulnerabilità funzionale di edifici strategici.
Il Capitolo 8 delle NTC18 affronta il delicato problema della costruzioni esistenti; dopo i criteri generali sulle diverse tipologie di edifici e le variabili che consentono di definirne lo stato di conservazione, introduce la distinzione fondamentale dei tre diversi tipi di intervento che possono essere effettuati su una costruzione esistente:
– riparazioni o interventi locali, che interessino elementi isolati e che comunque comportino un miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti.
– interventi di miglioramento, atti ad aumentare la sicurezza strutturale esistente pur senza necessariamente raggiungere i livelli richiesti dalle NTC;
– interventi di adeguamento, atti a conseguire i livelli di sicurezza previsti dalle NTC;
Un ulteriore importante paragrafo riporta le disposizioni per la progettazione degli interventi in presenza di azioni sismiche nelle diverse tipologie di edifici
L’efficienza e l’affidabilità del sistema dei trasporti deve essere in grado di garantire l’accessibilità e il “movimento” di persone e merci in modo sicuro ed efficiente ed anche in caso di eventi catastrofici diffusi, quali sisma o alluvioni, è essenziale che la rete di trasporto rimanga operativa o che la sua funzionalità venga ripristinata nel più breve tempo possibile. Tuttavia questi aspetti sono stati a lungo trascurati nelle fasi progettazione, costruzione e manutenzione dei sistemi di trasporto e solo recentemente è divenuta chiara l’importanza di effettuare analisi preventive che forniscano una valutazione dei rischi sulle reti viarie esistenti utili alla pianificazione di interventi di adeguamento.
Questa tipologia di analisi richiede particolare attenzione nella fase di sviluppo di modelli di simulazione adeguati, a causa della complessità dei fenomeni implicati rispetto alla domanda di spostamento, l’offerta di trasporto, l’interazione domanda-offerta e le misure di prestazione del sistema.
Con il termine indagini strutturali si intende un insieme di analisi che consente di determinare le condizioni in cui riversa una costruzione esistente e di individuare le cause di eventuali fenomeni patologici. Consentono, quindi, una valutazione preliminare dello stato di conservazione degli edifici e delle costruzioni in generale, della loro struttura e dei relativi materiali edili impiegati.
Le indagini strutturali sono volte a stabilire una prima ipotesi sulle cause di degrado della struttura e ad indirizzare in modo corretto le successive prove, in laboratorio e in loco, per restringere ulteriormente il campo dell’analisi.
Una conoscenza approfondita dello stato di fatto dell’opera e dei suoi materiali costituisce la base per una valutazione della sicurezza e per eventuali interventi.
Queste indagini sono utili non solo nella fase preliminare alla progettazione, ma anche durante le fasi di costruzione o anche a posteriori durante le fasi di collaudo.
Esse rivestono un ruolo fondamentale per la conoscenza delle strutture, dalla comprensione dei materiali costituenti alla caratterizzazione del loro comportamento meccanico. Sono necessarie per determinare le prestazioni della costruzione esistente in riferimento prevalentemente agli aspetti strutturali, in modo da consentire una ricostruzione delle modalità realizzative, sia in termini di tecniche costruttive che di caratteristiche meccaniche dei materiali impiegati. Le NTC 2018 e la circolare 2019 forniscono al cap.8 indicazioni specifiche sulle indagini strutturali.
Il par. 8.5.3. delle NTC18, riguardante nello specifico la CARATTERIZZAZIONE MECCANICA DEI MATERIALI, fornisce indicazioni per conseguire un’adeguata conoscenza delle caratteristiche dei materiali e del loro degrado. La norma specifica che ci si baserà sulla documentazione già disponibile, su verifiche visive in situ e su indagini sperimentali. Le indagini dovranno essere motivate, per tipo e quantità, dal loro effettivo uso nelle verifiche; nel caso di costruzioni sottoposte a tutela, ai sensi del D.Lgs. 42/2004, di beni di interesse storico-artistico o storico-documentale o inseriti in aggregati storici e nel recupero di centri storici o di insediamenti storici , dovrà esserne considerato l’impatto in termini di conservazione. I valori di progetto delle resistenze meccaniche dei materiali verranno valutati sulla base delle indagini e delle prove effettuate sulla struttura, tenendo motivatamente conto dell’entità delle dispersioni, prescindendo dalle classi discretizzate previste nelle norme per le nuove costruzioni. Per le prove di cui alla Circolare 08 settembre 2010, n. 7617/STC o eventuali successive modifiche o interazioni, il prelievo dei campioni dalla struttura e l’esecuzione delle prove stesse devono essere effettuate a cura di un laboratorio di cui all’articolo 59 del DPR 380/2001.