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Valutazione della Sicurezza

I principali fattori da considerare per una corretta Valutazione

Valutazione della sicurezza

La valutazione della sicurezza venne introdotta nella Normativa tecnica italiana dall’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 che obbligava

“di procedere a verifica […] sia degli edifici di interesse strategico e delle opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile, sia degli edifici e delle opere infrastrutturali che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso. Le verifiche dovranno essere effettuate entro cinque anni dalla data della presente ordinanza e riguardare in via prioritaria edifici ed opere pubbliche nelle zone sismiche 1 e 2.”

(il termine di 5 anni, il 2008, è stato poi successivamente prorogato al 31/12/2010 con l’articolo 20 della legge n. 31/2008).

Attualmente la verifica delle costruzioni esistenti, identificata come “Valutazione della Sicurezza”, è disciplinata dal paragrafo 8.3 delle Norme Tecniche per le Costruzioni d.m. 17 gennaio 2018.

L’obbligo della valutazione di sicurezza

Le NTC individuano due categorie di situazioni nelle quali è obbligatorio effettuare la verifica di sicurezza:

– variazioni improvvise indipendenti dalla volontà dell’uomo (è il caso dei terremoti, cedimenti, errori di progetto o di costruzione);

– variazioni dovute all’intervento dell’uomo, che incide direttamente e volontariamente sulla struttura oppure sulle azioni (ad esempio aumento dei carichi verticali dovuto a cambiamento di destinazione d’uso), o che incide direttamente sul comportamento della struttura (ad esempio interventi non dichiaratamente strutturali come impianti o ridistribuzione spaziale la cui interazione con la struttura dovrà essere valutata).

La valutazione di sicurezza deve, quindi, permettere di stabilire se:

– l’uso della costruzione possa continuare senza interventi;

– l’uso debba essere modificato (declassamento, cambio di destinazione e/o imposizione di
limitazioni e/o cautele d’uso);

– sia necessario procedere ad aumentare o ripristinare la capacità portante.

Processo quantitativo e qualitativo

La valutazione della sicurezza è definita come “quel procedimento quantitativo volto a:

– stabilire se una struttura esistente è in grado o meno di resistere alle combinazioni delle azioni di progetto contenute nelle NTC, oppure

– a determinare l’entità massima delle azioni, considerate nelle combinazioni di progetto previste, che la struttura è capace di sostenere con i margini di sicurezza richiesti dalle NTC”.

Questo “procedimento quantitativo” deve necessariamente essere affiancato da un’analisi qualitativa dello stato di fatto basata sull’esperienza, intuito e conoscenza delle strutture.

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